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San Roberto (RC). Chiusura asilo nido, bambini e lavoratori rischiano di rimanere a casa: l’appello per salvarlo

I partner del progetto chiamano a raccolta le istituzioni: “Vogliamo che l’asilo continui ad esistere. La politica faccia la propria parte”

C’è forte preoccupazione per la chiusura dell’asilo ‘ Noi con i Bambini ‘ di San Roberto , in provincia di Reggio Calabria. Dopo l’avvio e il percorso virtuoso iniziato tre anni fa, adesso il rischio che l’esperienza educativa e formativa, possa cessare, è sempre più insistente. Per esaltare e valorizzare il modello innovativo applicato ( B612.infinito ideato dalla prof.ssa Daniela Lucangeli ) e per sottolineare il pericolo che l’attività possa definitivamente morire, è stata organizzata una tavola rotonda presso la sede di Confindustria Reggio Calabria con un focus sulla situazione dell’asilo nido “Noi con i Bambini” , diventato in questi ultimi anni vero punto di riferimento educativo e sociale per le famiglie della vallata che comprende i comuni di San Roberto, Fiumara, Calanna e Scilla . Nel corso dell’evento si è discusso del rischio chiusura della struttura e della possibilità, invece, di trasformare il nido, oggi a gestione privata, in un asilo comunale . All’incontro, moderato dal giornalista Vincenzo Comi , hanno partecipato:

 Il vicesindaco metropolitano Carmelo Versace .

 Il sindaco di San Roberto Antonino Micari (da remoto).

 La prof.ssa Daniela Lucangeli , ideatrice del modello educativo b612.infinito (da remoto).

Un’emergenza economica che minaccia la continuità del servizio Durante l’incontro Gaetano Nucera , presidente della cooperativa Libero Nocera , ente capofila del progetto insieme ai partner Espero, Mind4Children, Comune di San Roberto, Istituto Comprensivo di Campo Calabro , ha espresso forte preoccupazione per la possibile chiusura dell’asilo nido a causa della mancanza di fondi. “Mentre celebriamo il valore educativo di questa esperienza, dobbiamo anche affrontare una realtà preoccupante: il rischio che questo asilo chiuda per mancanza di fondi. Dopo tre anni di attività, l’accreditamento ottenuto consentirà alle famiglie di beneficiare di un contributo INPS, ma questo non è sufficiente per garantire la sostenibilità del servizio”, ha dichiarato Nucera .

Un modello educativo e sociale a rischio Il Presidente Nucera ha sottolineato che l’asilo nido non è solo un luogo di educazione , ma anche un esempio di inclusione sociale . “Grazie al servizio di trasporto, raccogliamo bambini da tutta la vallata. Questo sistema è essenziale per garantire l’accesso all’educazione a tutti senza distinzioni di reddito o di provenienza geografica, ma i costi da sostenere per garantire tale servizio sono elevati e ricadrebbero interamente sulle famiglie in assenza dell’impiego di soluzioni adeguate”.​ Appello alle istituzioni: serve un impegno concreto La tavola rotonda, oltre a mettere in luce gli straordinari risultati educativi e sociali del progetto, ha lanciato un appello urgente alle istituzioni locali e regionali affinché si impegnino concretamente per salvare l’asilo . “Vogliamo che “Noi con i Bambini” continui a esistere. Vogliamo che le istituzioni rispondano con azioni concrete e corali. Non possiamo permettere che un modello educativo così innovativo, che ha già dato risultati straordinari, venga messo a rischio a causa di questioni economiche. Le istituzioni e la politica devono fare la loro parte. Serve un impegno concreto per trovare risorse adeguate affinché questa esperienza non sia solo un progetto temporaneo, ma una realtà stabile e duratura”. La presenza della prof.ssa Lucangeli , nota esperta internazionale di psicologia dello sviluppo, ha arricchito il dibattito, sottolineando l’importanza di modelli educativi innovativi: “È fondamentale investire in progetti educativi innovativi come ‘Noi con i Bambini’, perché rappresentano modelli virtuosi di inclusione e crescita sana dei bambini e delle loro comunità.

Serve una didattica personalizzata capace di far emergere il miglior sé di ogni bambino, un modello che promuova una co-costruzione delle competenze e un cambiamento reale nelle comunità educanti”.​