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No all’abbattimento dei bovini vaganti! Gaia: troviamo soluzioni di civiltà

COMUNICATO STAMPA

Cronaca Cosenza e provincia – 10.04.2024

NO ALL’ABBATTIMENTO DEI BOVINI VAGANTI! GAIA: TROVIAMO SOLUZIONI DI CIVILTA’

In data 04.04.2024 il sindaco del comune di Verbicaro, a seguito di alcuni servizi “giornalistici” che portavano in evidenza la presenza di bovini vaganti sul territorio comunale, emetteva dopo una serie di incontri con prefetto e questore un’ordinanza di abbattimento di detti capi motivandola sostanzialmente con la necessità di rimuovere un “problema” che poteva causare danni a beni e persone. “La situazione è nota da molti anni”, spiega il responsabile dell’associazione Gaia Animali & Ambiente Calabria, Francesco Corrado, “e da pochi capi iniziali si è arrivati alla cifra attuale di circa 84 bovini. Nel corso del tempo gli stessi hanno si invaso qualche terreno e incornato una autovettura (nulla di più), ma decisione attuale appare spropositata e non tempestiva in quanto a farne le spese sono degli animali che vivono la loro vita allo stato brado ormai da moltissimo tempo così come 26 cavalli circa e svariati ovini e caprini tutti verosimilmente non riconducibili a nessuna persona fisica o giuridica”.

“Al fine di scongiurare che il “sistema Fugatti” (il governatore della Provincia di Trento noto per far abbattere e eliminare gli orsi dal suo territorio in contrasto con le leggi nazionali e con la scienza) diventi mezzo per risolvere i problemi anche in Calabria, in accordo con altre sigle animaliste tra le quali Task Force Animalista abbiamo chiesto un incontro urgente con il sindaco del Comune cosentino”, dichiara il presidente di Gaia Animali & ambiente, Edgar Meyer. “L’obiettivo è giungere ad una diversa soluzione del problema, magari con una ricollocazione degli animali in santuari. O destinare un’area del territorio comunale dove gli stessi possano essere gestiti, controllati e sottoposti alle profilassi sanitarie del caso”, prosegue Meyer. “Anche per scongiurare che detti capi possano diventare oggetto di macellazione abusiva da parte di soggetti poco inclini al rispetto della legge con un potenziale danno alla salute pubblica nel caso in cui i capi macellati siano infetti o portatori di parassiti trasmissibili all’uomo”, conclude Corrado.