Magna Graecia di Catanzaro: corruzione, truffa e maltrattamenti animali al centro dell’inchiesta della Guardia di Finanza
Un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro e condotta dal Comando provinciale della Guardia di Finanza ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 12 persone, tra cui esponenti di spicco dell’Università Magna Graecia e dirigenti dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Catanzaro. L’inchiesta, che ha fatto emergere un collaudato sistema di corruzione e maltrattamenti animali, ha portato anche al sequestro preventivo di due laboratori scientifici dell’ateneo e a misure interdittive.
Violazioni nelle procedure di ricerca e maltrattamenti animali
Le attività sperimentali, che avrebbero dovuto rispettare rigide norme etiche e scientifiche, sono state svolte in condizioni precarie, con gravi violazioni delle norme sul benessere animale. Le indagini hanno rivelato l’esistenza di un allevamento abusivo di animali da laboratorio, utilizzati per esperimenti senza le necessarie autorizzazioni ministeriali. Tali pratiche non solo hanno causato maltrattamenti e uccisioni immotivate di animali, ma hanno anche compromesso l’affidabilità scientifica dei risultati ottenuti.
Favoritismi e concorsi truccati
Un ulteriore capitolo dell’inchiesta riguarda i rapporti corruttivi tra gli indagati, che si estendevano anche alle procedure concorsuali dell’Università. Tra gli episodi emersi, spicca la vittoria della figlia di un dirigente dell’Asp di Catanzaro in una graduatoria, frutto di irregolarità. Inoltre, un veterinario dell’Asp avrebbe ricevuto denaro e incarichi di docenza in cambio della sua complicità nelle ispezioni falsificate.
tratto da telemia.it