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Indagato per le minacce a Gratteri e al pm di Catanzaro: il sospettato nega ogni coinvolgimento

Il presunto autore della lettera contenente minacce di morte indirizzate all’allora Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, e ad un altro magistrato in servizio nella stessa Procura, Debora Rizza, ha negato categoricamente di essere responsabile di tale atto durante il suo interrogatorio di garanzia.

L’uomo, attualmente detenuto nel carcere di Catanzaro per reati legati al traffico di droga e alla detenzione illegale di armi, è assistito dal suo difensore di fiducia, collegato da remoto.

La lettera minatoria, inviata dal carcere di Catanzaro, affermava che l’uomo avrebbe agito contro i due magistrati se non fosse stato liberato dalla prigione. Tuttavia, l’uomo ha ribadito la sua estraneità ai fatti contestati, sostenendo di non avere alcun coinvolgimento nella redazione o nell’invio della missiva.

Attualmente, in attesa della decisione del giudice per le indagini preliminari di Salerno, competente per territorio, l’uomo rimane detenuto nel carcere di Catanzaro.

La sua situazione giudiziaria è complessa, in quanto oltre alle accuse di traffico di droga e detenzione illegale di armi, si trova ora sotto inchiesta per le minacce rivolte ai magistrati. La vicenda evidenzia l’importanza di un’accurata indagine per individuare i responsabili di gravi reati come le minacce a pubblici ufficiali, garantendo al contempo il rispetto dei diritti dell’indagato.

tratto da telemia.it