CODICE APPALTI, CONFLAVORO: “PRINCIPIO EQUIVALENZA CCNL PASSO IMPORTANTE PER EDILIZIA”
“Conflavoro accoglie con favore l’introduzione del principio di equivalenza nel correttivo al codice degli appalti, che riconosce il pluralismo contrattuale e la libertà sindacale sancita dalla Costituzione”. Lo ha detto oggi in VIII commissione alla Camera Chiara Trifino, responsabile Relazioni industriali dell’associazione.
“Il principio di equivalenza segna inoltre un passo importante per la normalizzazione del settore edile, dove oggi le imprese sono vincolate a un unico CCNL e al versamento obbligatorio alla Cassa Edile per ottenere il Durc. Conflavoro Costruzioni promuove invece un sistema aperto, mirato a creare un contratto collettivo senza Cassa Edile, ma con alti standard di sicurezza, retribuzioni superiori, ferie e tredicesime erogate direttamente dai datori di lavoro”, ha spiegato Trifino.
Conflavoro propone tuttavia di eliminare il comma 1 dell’articolo 2 del correttivo, affinché le stazioni appaltanti possano solo indicare il CCNL da rispettare, senza obbligarne l’applicazione. “Così facendo si eviterebbero incertezze, permettendo l’effettiva applicazione del principio di equivalenza. Siamo convinti che la lotta al dumping non passi per ulteriori parametri restrittivi nella selezione dei contratti, come la diffusione o la storicità delle sigle firmatarie. È essenziale mantenere un approccio inclusivo che promuova la libertà sindacale responsabile e risponda alle moderne esigenze del mercato del lavoro”, ha concluso Trifino.
“Il principio di equivalenza segna inoltre un passo importante per la normalizzazione del settore edile, dove oggi le imprese sono vincolate a un unico CCNL e al versamento obbligatorio alla Cassa Edile per ottenere il Durc. Conflavoro Costruzioni promuove invece un sistema aperto, mirato a creare un contratto collettivo senza Cassa Edile, ma con alti standard di sicurezza, retribuzioni superiori, ferie e tredicesime erogate direttamente dai datori di lavoro”, ha spiegato Trifino.
Conflavoro propone tuttavia di eliminare il comma 1 dell’articolo 2 del correttivo, affinché le stazioni appaltanti possano solo indicare il CCNL da rispettare, senza obbligarne l’applicazione. “Così facendo si eviterebbero incertezze, permettendo l’effettiva applicazione del principio di equivalenza. Siamo convinti che la lotta al dumping non passi per ulteriori parametri restrittivi nella selezione dei contratti, come la diffusione o la storicità delle sigle firmatarie. È essenziale mantenere un approccio inclusivo che promuova la libertà sindacale responsabile e risponda alle moderne esigenze del mercato del lavoro”, ha concluso Trifino.
Per info:
Klaus Davi & Co.
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