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AGRICOLTURA: CONFLAVORO, ‘UNA LAVORATRICE SU DUE PERDERÀ POSTO DI LAVORO’

Over 50 le prime a perdere il posto”

“Saranno le lavoratrici agricole over 50 le prime a soccombere se la politica europea non cambierà strada andando incontro alle esigenze del settore”. Lo sottolinea Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro. “In un decennio è sparito il 42% delle donne occupate in agricoltura, passate da 1,4 milioni a 823 mila di cui l’82% oltre i 50 anni di età. Il Covid e la guerra in Ucraina hanno creato un ulteriore scossone occupazionale per un settore che rappresenta il 3,4% dei lavoratori totali in Italia di cui il 2% donna, ma la crisi è evidente da molti anni: oggi il genere femminile rappresenta il 30% dell’agricoltura contro il 37% del 2010, quando i lavoratori del settore erano complessivamente 3,9 milioni contro i circa 2,75 milioni attuali”.
Un problema grave che, denuncia Conflavoro, sta già colpendo le imprese a guida femminile. “Anche per quanto riguarda i manager donna il settore agricolo è guidato da persone molto anziane: nel 2021 erano solamente 40.530 le under 45 (il 3,6% di 1,13 milioni di aziende complessive).

Negli ultimi 10 anni è inoltre scomparso il 28% delle imprese agricole con a capo donne, che oggi rappresentano il 31,5% del totale e sono presenti oltre la media in Abruzzo, Campania, Basilicata, Calabria e Molise, in quest’ultima al 40%. Siamo messi molto meglio di altri Paesi, ad esempio la Germania dove non si arriva al 10% di donne manager, ma la nostra economia settoriale incide in modo sociale diversamente da come accade nel resto dell’Unione. Specie per l’intero Mezzogiorno, di fatto, è un nuovo problema dato che il 57,6% delle piccole imprese agricole si trova lì e di queste oltre il 98% sono a conduzione familiare proprio in Molise e Calabria”, conclude Capobianco.