Venerdì 7 novembre il fumettista Holdenaccio a Cosenza per l’Aghia Sophia Fest
La rabbia a fumetti di Holdenaccio arriva a Cosenza Vecchia
Appuntamento venerdì 7 novembre a Palazzo Spadafora
Venerdì 7 novembre, negli spazi del rinato Palazzo Spadafora, a pochi passi da Piazza Piccola, in via San Tommaso, Aghia Sophia Fest dedica un intero pomeriggio al mondo del fumetto, ospitando uno dei più talentuosi giovani artisti del panorama nazionale, Antonio “Holdenaccio” Rossetti, tarantino classe ’90.
Si comincia alle 14 con un laboratorio di fumetto dedicato al mondo dei giovanissimi con il coinvolgimento di ragazze e ragazzi dell’IC Spirito Santo e la collaborazione di Kernel, start-up innovativa che ha messo al mondo i “riciclini”, personaggi frutto di fantasia e materiale di riciclo, piccoli baluardi della sensibilizzazione ambientale. I “riciclini” diventeranno i protagonisti del laboratorio, animando le tavole improvvisate e le storie che i ragazzi abbozzeranno con l’artista tarantino.
Alle 17.30, poi, Luca Scornaienchi, noto sceneggiatore di fumetti, discuterà con Holdenaccio a partire dal suo ultimo “Senza rabbia non vale nulla”, edito per Bao Publishing, casa editrice nume tutelare dell’artista pugliese, con la quale ha già pubblicato numerosi altri lavori. Un libro che parla del “problema delle radici che ti bloccano”. Perché, che sia Taranto o Cosenza o qualsiasi altro sputo provinciale di questo enorme complicato impero delle tenebre, il problema sono sempre le nostre radici, amore e odio di un’esistenza perennemente precaria.
Un momento di condivisione, lavoro creativo comune e riflessione, organizzato da Aghia Sophia Fest, nell’ambito delle iniziative di animazione territoriale del Cosenza Open Incubator dell’Università della Calabria, attivo all’interno di Palazzo Spadafora.
L’ingresso è gratuito. Per info, inviare un messaggio whatsapp al 3282207753
Chi è Holdenaccio?
Antonio Rossetti, noto ai più come Holdenaccio, è un fumettista e illustratore tarantino classe ’90. Dopo non essersi mai laureato, si trasferisce a Torino dove lavora come grafico e illustratore per le sorpresine degli ovetti Kinder. Ha lavorato con La Stampa, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, La Guarimba International Film Festival e collabora tutt’oggi con Il Corriere della Sera alla rubrica Futura. Membro fondatore del collettivo Sbucciaginocchi e dell’etichetta indipendente Melanzine autoproduzioni, vive e lavora accompagnato dalla costante ossessione per le melanzane.
Di cosa parla “Senza rabbia non vale nulla”?
Holdenaccio racconta la sua Taranto, per raccontare in realtà la difficoltà di tutta una generazione nel trovare una collocazione in un mondo che non si è nemmeno preso la briga di fare delle promesse che poi tanto non manterrà. Anto torna in città dopo anni passati a Torino, non per inseguire un sogno, ma semplicemente il miraggio di una vita dignitosa, e quando torna scopre che gli stessi interessi economici che hanno tenuto per decenni in scacco la città stanno cercando di cementificare un’area in cui risiedono alcuni tra i suoi migliori ricordi di infanzia. Anto fatica a comunicare in modo significativo con il padre, un uomo che per il lavoro ha dato gli anni migliori della propria vita, rinunciando alle proprie aspirazioni, senza mai vedersi ricompensato con il rispetto e la stabilità in cui sperava. Come possa quell’uomo piegarsi ancora alle esigenze di un complesso industriale la cui ricchezza si basa sul lavoro degli operai, ma che non riconosce loro nessun reale valore, è qualcosa che Anto non riesce a capire. Eppure forse è proprio in quella frattura di incomunicabilità generazionale che si nasconde la chiave per trovare alleati, per dare forza alla lotta, per far sentire la propria voce.

