UNA TARGA MARMOREA PER LA CONCLUSIONE DI “DEBORAH – ASCOLTAMI CON GLI OCCHI” PROGETTO SOCIALE CHE HA SAPUTO PARLARE ALL’INTERA NAZIONE
PRESTARONA (Canolo, RC) – Non è solo una targa marmorea, quella collocata tra le bellezze mozzafiato delle colline di Canolo. È un messaggio inciso nel tempo, il simbolo concreto di un cammino iniziato con l’arte e concluso con la speranza. Il progetto “Deborah – Ascoltami con gli occhi” si è chiuso così, non con fanfare, ma con un segno duraturo: una lastra di marmo, sobria, essenziale, ma potente, là dove tutto è cominciato. L’iniziativa ha preso forma da un’idea del prof. Pietro Cremona*, educatore e attivista culturale, che ha trasformato un’urgenza sociale – la lotta alla violenza di genere – in un’azione condivisa, viva, fatta di voci, volti, mani e visioni. Supportato dal Comune di Canolo, che ha concesso patrocinio e supporto umano oltre che istituzionale, Cremona ha orchestrato un progetto che ha mescolato cinema, musica, pedagogia, teatro e comunità. “Deborah – Ascoltami con gli occhi” è un’opera multimediale che ha trovato espressione nel linguaggio cinematografico grazie alla regia e all’interpretazione della nota attrice Daniela Fazzolari, affermata protagonista del panorama artistico italiano. Realizzato dagli stagisti della Scuola Cinematografica della Calabria (a.a. 2024/2025), il progetto filmico è stato supervisionato da Lele Nucera, Demetrio Caracciolo e dallo stesso Cremona. La colonna sonora originale, composta da Bruno Panuzzo, artista calabrese e innovatore musicale, ha donato profondità emotiva al progetto, con il brano “Deborah” come suo cuore pulsante. Dal debutto al Salone del Libro di Torino alla presentazione ufficiale a Roccella Jonica, l’opera ha ricevuto riconoscimenti e apprezzamenti su scala nazionale, tra cui l’elogio del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni “per l’elevato valore sociale e formativo dell’iniziativa”.
Il progetto si è concluso dove era nato: a Prestarona, piccola e pittoresca contrada immersa nel verde dell’Aspromonte. Qui, una targa marmorea è stata collocata in modo permanente per onorare la memoria delle vittime di violenza di genere e per celebrare l’opera stessa, simbolo di impegno civico e bellezza condivisa. Sulla targa, poche parole, ma definitive: “Con il patrocinio del Comune di Canolo nel vivo ricordo di tutte le Donne vittime di violenza di genere, omaggiate sul territorio di Prestarona attraverso l’opera multimediale Deborah – Ascoltami con gli occhi. Canolo, settembre 2025.” Un gesto sobrio, concreto, destinato a durare. E a far riflettere. La cerimonia di disvelamento non ha avuto il tono delle celebrazioni formali, ma la forza della semplicità. Un flash mob realizzato da bambini e adolescenti, guidati da un valido team di educatori – Federica Orlando, Francesca Filippone, Lucia Rodinò, Domenico Siciliano – ha portato in scena il messaggio del progetto attraverso la danza e la musica. Sulle note di “Deborah”, i più giovani hanno incarnato con movimenti e gesti un’espressione limpida di speranza e di consapevolezza. A traghettare la cerimonia, Bruno Panuzzo, questa volta nelle vesti di moderatore, ha definito il momento un “atto poetico collettivo”, un’occasione in cui l’arte si fa carne viva del presente e ponte verso il futuro. Accanto ai cittadini, anche le autorità comunali hanno offerto il loro contributo: il sindaco Francesco Larosa, il vice sindaco Vittorio Staltari, l’assessore alla cultura Francesca Cimieri, i consiglieri Serena Multari e Rosario Larosa ed il presidente del consiglio comunale Domenico Filipponi. Tutti hanno sottolineato l’importanza di tradurre le idee in azioni visibili sul territorio, capaci di generare consapevolezza e cambiamento. La benedizione della targa da parte del parroco Don Piero Romeo ha aggiunto un elemento spirituale, riconoscendo nel dolore commemorato un momento di raccoglimento e rispetto collettivo. Alla fine della cerimonia, un volo di palloncini – bianchi e rossi – si è alzato verso il cielo, portando con sé simbolicamente le voci di chi non può più parlare. Rose rosse sono state deposte ai piedi della targa. Gesti piccoli, ma capaci di imprimersi nella memoria di chi c’era. “Deborah – Ascoltami con gli occhi” non è solo il titolo di un’opera: è un invito. Un’esortazione ad andare oltre il visibile, ad ascoltare anche ciò che non è detto. È un’eredità collettiva, lasciata a un territorio che ha saputo guardarsi dentro e parlare al Paese intero. Come ha detto lo stesso Pietro Cremona, visibilmente commosso: “La vera trasformazione nasce dall’ascolto, dalla presenza, dalla responsabilità. Questa targa non è la fine. È l’inizio di un impegno generazionale che continua.”
E oggi, quel marmo incastonato tra le colline della Locride, non è solo una dedica: è una promessa.