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Siderno. Vertenza Acquedotto, la transazione approvata chiude un’annosa questione e fa risparmiare il Comune

POTENZIAMENTO E GESTIONE ACQUEDOTTO, LA TRANSAZIONE APPROVATA IN CONSIGLIO METTE FINE A UN’ANNOSA QUESTIONE

Per il Comune di Siderno un risparmio del 70% rispetto alle pretese legali della concessionaria

COMUNICATO STAMPA

L’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Mariateresa Fragomeni mette fine a un’altra storica vertenza con un accordo transattivo che si traduce in un considerevole risparmio per le casse dell’Ente e un grande contributo alla loro solidità, pur nella consapevolezza che, in assenza di tutte le situazioni debitorie pregresse ereditate, il Comune sarebbe stato virtuoso e in grado di assicurare ancora maggiori servizi.

Con deliberazione del Consiglio Comunale n° 48 dello scorso 29 settembre, infatti, è stato approvato lo schema dell’atto di transazione tra il Comune e la società Servizio Idrico Siderno Srl, concessionaria del potenziamento e della gestione degli acquedotti primari comunali, in virtù della convenzione formalizzata il 29 settembre 2011 e cessata per volontà dell’Ente il 9 dicembre del 2019, con contestuale acquisizione degli impianti al proprio patrimonio.

Per effetto della decisione presa, a fine 2023 iniziava una lunga battaglia legale, con la S.I.S. Srl che citava il Comune di Siderno in giudizio, chiedendo l’indennizzo per l’anticipata retrocessione dell’impianto realizzato e il pagamento di tre fatture emesse nel 2018, sostenendo di vantare un credito di circa un milione di euro.

L’Ente, assistito dagli avvocati Cristina Cescatti e Giorgio Condino, faceva valere le proprie ragioni, concentrando principalmente le difese sull’erroneità del calcolo delle penali dovute dalla società concessionaria a causa della legittima risoluzione invocata dal Comune di Siderno e che, una volta correttamente determinate, avrebbero permesso la compensazione di una considerevole parte di quanto richiesto dalla S.I.S. Srl.

La lunga trattativa tra i legali delle parti è sfociata nell’accordo transattivo che, come sottolineato dagli avvocati Cescatti e Condino «rappresenta un indubbio vantaggio per il Comune, che ha notevolmente contenuto i costi di definizione della questione che avrebbe rischiato di concludersi solo con una pronuncia della Corte di Cassazione, con conseguente aumento dei costi a carico dell’Ente».