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La scelta coraggiosa di Maria Pia Funaro: niente comizio di chiusura in solidarietà ai fatti di Gaza

COMUNICATO STAMPA

PRIMA L’UMANITÀ: LA MIA SCELTA DI NON CHIUDERE LA CAMPAGNA ELETTORALE

Maria Pia Funaro: “Dopo una notte insonne, durante la mia corsa mattutina, ho capito che dovevo scegliere di fermarmi, di fermare tutto e stare come equipaggio di terra con la Flotilla.” Cosenza, 2 ottobre 2025 A poche ore dal voto del 5 e 6 ottobre, ho preso una decisione che va contro ogni logica elettorale, ma che rappresenta esattamente il tipo di politica in cui credo: non farò nessun evento di chiusura della campagna elettorale. Stamattina, dopo una notte passata a guardare le immagini e a pensare a cosa sta accadendo sulle navi della Global Sumud Flotilla, durante la mia corsa mattutina quotidiana – quel momento della giornata in cui rifletto, mi guardo dentro e cerco le risposte – ho capito con chiarezza qual era la scelta giusta. Non posso e non voglio chiudere una campagna elettorale mentre persone coraggiose rischiano la vita per portare aiuti umanitari a Gaza.

Questo per me è un atto di responsabilità, di coscienza e di cultura personale. Questa mattina Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli hanno comunicato la decisione di rimanere a Roma, rinunciando agli eventi finali in Calabria, per stare accanto come “equipaggio di terra” alla Flotilla. Una scelta che condivido pienamente e che mi ha confermato di essere nel posto giusto, con le persone giuste. E mentre riflettevo su tutto questo, mi sono arrivate le parole vergognose pronunciate ieri dal Ministro Salvini a Paola. Ha accusato gli attivisti della Flotilla di “non preoccuparsi dei bambini di Gaza”, di voler solo “rompere le scatole”, di fare “battaglia politica sulla pelle” di chi soffre. Queste parole sono l’emblema di una destra barbara, insensibile, incapace di guardare oltre il proprio ombelico. Mentre volontari rischiano la vita per portare cibo e medicine, il Ministro li insulta. Mentre a Gaza muoiono bambini, la destra italiana pensa solo a proteggere i responsabili del massacro. Ecco, in quel momento ho capito ancora più chiaramente perché dovevo fare questa scelta: per marcare una differenza incolmabile tra chi pensa che la solidarietà sia debolezza e chi crede che sia la nostra unica forza. La campagna elettorale è il contingente. Il 5 e 6 ottobre sono date importanti, certo, ma passeranno. Quello che sta accadendo a Gaza è una tragedia che interroga la nostra umanità, che ci chiede di prendere posizione, che non può essere messa in secondo piano rispetto ai calcoli elettorali. Tutti dovremmo riscoprire l’umanità e la voglia di convivere senza soprusi. Tutti dovremmo capire che quando un popolo viene massacrato, quando i bambini muoiono di fame, quando gli aiuti umanitari vengono bloccati, non ci possono essere priorità più importanti del fermare questa barbarie. Quindi no, non farò chiusure di campagna. La mia campagna non si chiude, si apre: si apre alla solidarietà, si apre all’umanità, si apre a una visione di politica che mette le persone prima dei voti. Ho corso per le strade di Cosenza questa mattina, come faccio ogni giorno, e ho pensato: voglio che la Calabria che andremo a governare sia come la mia corsa.

Un percorso fatto guardandosi dentro, ascoltando la propria coscienza, scegliendo sempre il bene comune anche quando è scomodo, anche quando non conviene. Il 5 e 6 ottobre i calabresi sceglieranno. E io mi presento a loro così: non con un evento di chiusura, ma con una scelta di coscienza. Non con il rumore della propaganda, non urlando e strumentalizzando un tema tanto delicato, ma con il silenzio della riflessione. Non con la logica del consenso, ma con il coraggio della coerenza. Alleanza Verdi Sinistra e Pasquale Tridico presidente rappresentano questa politica diversa. Una politica che non dimentica mai che prima di tutto viene l’umanità.