CalabriaNews

Il messaggio finale del Dialog Festival: “ Lavoriamo assieme per rigenerare la Calabria attraverso la cultura”

Il Dialog Festival di Casignana si conclude con un incontro che promuove la partecipazione attiva e il dialogo come strumenti di trasformazione per la Calabria, con interventi di figure istituzionali che hanno parlato a un folto pubblico delle potenzialità culturali e cinematografiche della nostra regione.

Il Dialog Festival di Casignana si è concluso con una straordinaria partecipazione di pubblico, lasciando un segno profondo nella comunità locale e nei tanti ospiti che hanno animato le giornate di dibattito e confronto. L’evento finale, svoltosi all’Hotel Maria di Bianco il 12 settembre, ha rappresentato il culmine di un percorso ricco di spunti e riflessioni, centrato sul tema Lo sguardo verso il futuro: comunità e rigenerazione . Fin dalle prime battute dell’incontro, si percepiva un notevole interesse da parte del pubblico motivato ad ascoltare, partecipare e condividere idee per il rilancio della Calabria. «Il Dialog Festival non è solo un evento culturale, ma un’esperienza collettiva che invita ciascuno di noi a essere parte attiva di un processo di crescita e consapevolezza» ha esordito il vicesindaco di Casignana e moderatore dell ’ incontro Franco Crinò , che ha tracciato il filo conduttore della giornata rievocando gli obiettivi che si pone il Festival fin dalla sua prima edizione: un invito alla partecipazione reale, alla costruzione di una comunità coesa e al dialogo come strumento di trasformazione. Ad aprire la serata l’intervento del capogruppo consiliare Occhiuto Presidente e candidato alle elezioni regionali , Giacomo Crinò , che ha voluto ringraziare l’Amministrazione Comunale di Casignana per l’impegno profuso nella realizzazione di un festival che rispetta pienamente la volontà della Regione di «narrare caratteristiche della Calabria diverse da quella che sono state raccontate nel corso degli anni, snidando le tante bellezze che il nostro territorio possiede.» Crinò ha dunque evidenziato la necesità di una “alleanza” tra istituzioni, cittadini e associazioni per assicurare il successo dei progetti territoriali promuovendo una cooperazione interistituzionale sul modello di quella messa in campo per candidare la Locride a Capitale Italiana della Cultura 2025. Il pubblico ha dunque ascoltato con attenzione l’intervento del Presidente uscente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto , che ha sottolineato l’importanza di un cambiamento di prospettiva per la Calabria. «Chi governa una regione deve comportarsi come l’imprenditore della sua azienda: i problemi si affrontano, ma si raccontano le opportunità e le bellezze del territorio – ha affermato. – La Calabria non è solo la somma delle difficoltà che conosciamo, ma un mosaico di potenzialità straordinarie. Dobbiamo smettere di raccontarci solo attraverso i problemi e iniziare a narrare la nostra capacità di rinascita, di innovazione e di bellezza.» Grande interesse è stato dimostrato anche per le parole del presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco , che ha incantato il pubblico con la sua visione appassionata del ruolo della cultura e del cinema come strumenti di cambiamento. «Il cinema ha una sola funzione culturale: produrre lavoro, creare ricchezza e far crescere le comunità» , ha affermato con convinzione, strappando applausi sinceri. «Abbiamo bisogno di sacri futuri, di visioni che trasformino la bellezza in opportunità concrete per i giovani e per le comunità locali» ha dichiarato successivamente, invitando a guardare oltre la semplice celebrazione del passato e dando spunti di riflessione sul ruolo delle arti nella rigenerazione sociale ed economica.​ Il confronto è stato arricchito dagli interventi di Antonio Blandi , esperto nella valorizzazione del patrimonio culturale, e di Anton Giulio Grande , presidente della Film Commission Calabria. Blandi ha dato voce a un concetto chiave del Festival: «La cultura serve a creare legami. Nei borghi e nelle comunità locali deve essere uno strumento per ricostruire l’identità e rafforzare il senso di appartenenza» e, parlando del progetto Il profumo del tempo , ha sottolineato come il cinema di comunità possa diventare un laboratorio di coesione sociale, in cui « gli abitanti non sono semplici spettatori, ma protagonisti del racconto della propria storia.» Grande, dal canto suo, ha illustrato le potenzialità della Calabria come set cinematografico naturale, sottolineando che «la nostra regione ha tutto: mari, montagne, borghi affascinanti. Dobbiamo investire nella formazione e nella creazione di infrastrutture per trasformare questa ricchezza in un volano di sviluppo economico».

Parole che hanno aperto uno spiraglio di speranza e concretezza per il futuro delle industrie culturali sul territorio. Tutti gli interventi sono stati legato dal filo rosso di una consapevolezza che il cambiamento inizia dal coinvolgimento delle persone e dalla capacità di guardare al futuro senza dimenticare la propria storia, un messaggio che ha definitivamente consacrato il Dialog Festival quale laboratorio di idee e luogo di incontro in cui il dialogo si trasforma in azione, la memoria in consapevolezza e la partecipazione in un motore di cambiamento . Caratteristiche che ci fanno ritenere che la manifestazione abbia centrato i suoi obiettivi, offrendo un’occasione preziosa per riflettere sul ruolo della cultura e della partecipazione attiva nella costruzione di una società più giusta e inclusiva che l’amministrazione di Casignana, ringraziando tutti coloro che l’hanno resa possibile, auspica possa continuare a ispirare la comunità anche negli anni a venire.