Festival Euromediterraneo di Altomonte – Resoconto presentazione Orchestra dei suoni e delle parole del Mediterraneo
«Il progetto presentato ad Altomonte, dunque, non è solo un’orchestra, ma un simbolo di ciò che il Mediterraneo potrebbe e dovrebbe essere: un luogo di incontro, dialogo e pace, in cui le differenze culturali non sono motivo di divisione, ma fonte di arricchimento reciproco.
E in questo, la Calabria e il Marocco – come sottolinea Domenico Naccari, Console Onorario per il Regno del Marocco per la Regione Calabria – hanno il privilegio di essere protagonisti di un progetto internazionale dalle grandi aspettative e che guarda al futuro con speranza e determinazione». A dare ulteriore forza a questo progetto è stato il maestro Jamal Ouassini, violinista di fama internazionale, che fin dall’inizio ha creduto nella potenza aggregante della musica. «La formazione dell’Orchestra dei Suoni e delle Parole del Mediterraneo è per me un’occasione importantissima – ha detto Ouassini. Non appena l’idea ha preso forma, il maestro ha contattato il Conservatorio di Tangeri, con l’intento di creare un legame profondo con l’Italia e, in particolare, con la Calabria. “Voglio coinvolgere i giovani in questo progetto, come abbiamo fatto due anni fa qui ad Altomonte con un’iniziativa che ha coinvolto gli studenti del liceo Lucrezia Della Valle di Cosenza», ha poi ribadito. L’Orchestra dei Suoni e delle Parole del Mediterraneo ha suscitato un’ondata di entusiasmo che si è estesa ben oltre i confini della Calabria, raggiungendo anche Tangeri. Da lì, in collegamento, il direttore del Conservatoire d’art et de musique, Yassir Azziman ha espresso il suo vivo interesse per l’iniziativa, riconoscendo in essa un’opportunità unica per arricchire le collaborazioni e gli scambi tra scuole, studenti, istituzioni, territori e comunità. «Partecipare a questo progetto significa rafforzare i legami – ha detto Azziman, visibilmente entusiasta – e creare un ponte culturale che possa unire i popoli del Mediterraneo attraverso la musica». «Abbiamo accolto con grandissimo interesse l’invito a partecipare a questo progetto – ha affermato Francesco Perri, direttore del Conservatorio di Cosenza e direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica Bruzia – che rappresenta una naturale evoluzione del lavoro che già si sta portando avanti in Calabria.
Confermando inoltre l’importanza del confronto e dell’incontro tra i conservatori di diverse nazionalità come opportunità di grande crescita professionale e umana». «In un momento storico in cui il Mediterraneo è troppo spesso teatro di divisioni, il progetto dell’Orchestra vuole essere un contrappunto, un segno di speranza e di unità – come ha ricordato anche Vaghelis Merkouris, liutista e cantante mettendo in luce le profonde affinità tra la Grecia e la Calabria e concludendo poi con una metafora potente – vacciniamoci con la musica e la cultura contro l’odio». Pierfrancesco Pullia, direttore generale dell’International culture fondation nel suo intervento ha evidenziato le notevoli opportunità che il progetto potrà innestare in relazione allo sviluppo dell’impresa culturale nell’ambito del Mediterraneo.
In sintesi si può affermare che il progetto dell’Orchestra dei Suoni e delle Parole del Mediterraneo è sì una sfida ambiziosa, ma necessaria in un mondo che ha bisogno di nuovi ponti per superare le divisioni. E da questo angolo della Calabria, si alza una melodia e un messaggio che aspira a unire, a collaborare e contribuire così alla costruzione di un Mediterraneo migliore.