“DEBORAH – ASCOLTAMI CON GLI OCCHI” DI BRUNO PANUZZO E DANIELA FAZZOLARI APRE CON SUCCESSO LO STRAORDINARIO EVENTO DI DANZA REALIZZATO DALLA SCUOLA “EVOLVE”. ARTE, MUSICA E DANZA CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE IN UN ANFITEATRO COLMO DI PERSONE ED EMOZIONI
Roccella Jonica – Le immagini non hanno bisogno di parole quando riescono a parlare direttamente all’anima. È quanto accaduto nel cuore della Calabria, dove oltre 1.500 persone si sono strette in un silenzioso ascolto visivo durante la proiezione del videoclip “Deborah – Ascoltami con gli occhi”, un’opera che non è solo raffinata tecnica multimediale, ma grido collettivo, testimonianza vibrante, ferita aperta che si fa arte. Firmata dalla regia intensa e dall’interpretazione profonda e sentita di Daniela Fazzolari, attrice di riconosciuto e indubbio talento, sulle suggestive musiche originali composte dall’artista “visionario” Bruno Panuzzo, l’opera è il frutto del talento emergente degli stagisti della Scuola Cinematografica della Calabria (anno accademico 2024/2025). Giovani creatori che, con sguardo maturo e visione limpida, hanno dato forma a una narrazione profondamente necessaria: la denuncia della violenza di genere. In un’epoca in cui le statistiche raccontano l’orrore quotidiano con numeri spietati, questo progetto rappresenta una contro- narrazione: non il silenzio, ma la voce. Non l’ombra, ma la luce. “Deborah” si è rivelato un progetto estremamente originale, corale (specie per il Sud Italia), che è cresciuto giorno dopo giorno, come un fiore ostinato nella crepa del cemento, portando con sé consapevolezza, speranza, riflessione. Il video, realizzato nella splendida cornice di Prestarona – valle incantata posta in Calabria tra i comuni di Gerace e Canolo – nasce dall’entusiasmo del docente Pietro Cremona, sotto la guida dei maestri Lele Nucera e Demetrio Caracciolo. Il progetto “Deborah” ha aperto un evento di forte impatto artistico: il saggio di fine anno della scuola di danza “Evolve” di Locri (RC). Un appuntamento, quest’ultimo, che ha avuto il sapore dell’evento memorabile. L’anfiteatro a Castello di Roccella Jonica (RC), con la sua bellezza antica e l’atmosfera sospesa tra storia e sogno, si è trasformato in un palcoscenico privilegiato dove l’arte ha mostrato il suo volto più nobile: quello che educa, scuote e costruisce. Gli allievi della scuola, con dedizione atletica e grazia espressiva, hanno regalato al numeroso pubblico una serata che resterà scolpita nell’anima e nella memoria dei presenti.
In pregevole risalto, la guida sapiente della maestra Giusy Zappavigna, artista e formatrice, che con serietà e passione plasma i suoi giovani allievi e, attraverso loro, contribuisce a nutrire il tessuto sociale e culturale del territorio. “Deborah” non è solo un progetto audiovisivo, ma un messaggio urgente: un invito a guardare con occhi nuovi, a rifiutare l’indifferenza, a trasformare la narrazione del dolore in forza creativa. È l’esempio concreto di come l’arte, quando coniugata all’impegno sociale, possa divenire terreno fertile per il cambiamento. In un mondo che spesso preferisce voltare lo sguardo, improvvisamente – a Roccella Jonica, in una calda notte estiva – viene gettato un piccolo, grande seme di rivoluzione contro la violenza di genere. Non resta che tributare un plauso a chi ha reso possibile tutto questo: a Bruno Panuzzo, per aver saputo dare – con l’ausilio della propria splendida voce – corpo, suono e anima alle emozioni; a Daniela Fazzolari, per aver incarnato il dolore con dignità e forza, trasmettendo speranza e una visione lungimirante sulla tematica trattata; a Giusy Zappavigna, per aver fatto dell’insegnamento della danza una missione, contribuendo alla formazione umana e sociale del territorio locrideo. Un grazie a tutti coloro che credono ancora che l’arte, quando nasce dal cuore, possa davvero cambiare il mondo. A Roccella Jonica, la scorsa notte, ne abbiamo avuto tangibile riscontro.